mercoledì 23 maggio 2012

"Recensione: L'amore è uno straniero di Jalal al Din Rumi"


Titolo: "L'amore è uno straniero"
Autore: Jalal al Din Rumi
Casa editrice: Astrolabio Ubaldini
Pagine: 128
Prezzo: 10.00
TRAMA:
Grande poeta mistico Persiano, padre della setta Sufi dei dervisci danzanti, Jelàluddin Rùmi ha espresso in versi di sublime bellezza l'anelito dell'anima per l'indivino amante della musica e della danza, a cui abbandonava girando vorticosamente su se stesso nei momenti di estasi spirituali, vedeva nella poesia uno strumento per rendere accetto agli uomini il gusto della ricerca spirituale i suoi versi parlano, oggi come settecento anni fa, a tutti i pellegrini in cammino verso la verità eterna.

RECENSIONE:

Cari lettori non dico molto su questo libro: solo di capirlo e capire le poesie molto profonde.
Una poesia che mi ha colpito è:
Mio tesoro, il corpo è una locanda;
ogni mattina un ospite nuovo.
Non dire: "Un altro peso sul mio collo",
o il tuo ospite tornerà nel nulla.
Tutto cio che ti entra nel cuore è un ospite
del mondo invisibile: trattalo bene.
Ogni istante, ogni giorno un pensiero giunge
come un ospite di riguardo nel tuo cuore.
Anima mia, considera ogni pensiero una persona,
perchè il valore di ogni persona è nel pensiero che essa nutre.
Se si presenta un pensiero doloroso,
pure prepara la strada alla gioia.
Spazza furiosamente la tua casa
affinchè una gioia nuova possa apparire dalla sorgente.
Strappa le foglie secche dal ramo del cuore
perchè nascano verdi foglie nuove.
Sradica la vecchia gioia affinchè
una gioia nuova giunga dall'oltre.
Il dolore sradica la radice marcia
che era nascosta alla vista.
Qualunque dolore trascini via il cuore o lo perda,
lo rimpiazza con qualcosa di meglio,
soprattutto per chi ha la certezza
che il dolore è il severo dell'intuitivo.
Senza il curuccio delle nuvole e dei fulmini,
la viti verrebbero bruciate dal sole ridente.
Buona e cattiva sorte sono ospiti nel tuo cuore,
come i pianeti che passano da un sogno all'altro.
Quando qualcosa transita nel tuo segno, adattati
e sii armonioso come il segno dominante,
cosi che quando ricontrerà la luna
parlerà dolcemente al signor del cuore.
Qualunque dolore ancora ti giunga,
accoglilo con lieti sorrisi,
dicendo:" Mio creatore, salvami dalle sue offese,
ma non privarmi del suo bene.
Signore, ricordami di essere riconoscente,
non farmi privare rimpianto se il suo vantaggio
finisce"
E se la mano del dolore non contiene la perla,
lasciala andare e sii ancora contento.
Accresci la tua dolce pratica.
La tua pratica ti giovierà un'altra volta,
un giorno il tuo bisogno verrà improvvisamente
appagato.



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